Come si fa a fotografare un paesaggio in cui tutta la scena è a fuoco?
Diversamente da alcuni tipi di fotografia dove lo sfuocato è bello perché permette di isolare il soggetto, nelle foto di paesaggio si ha la necessità di avere tutti gli elementi all’interno del fotogramma a fuoco, sia oggetti in primo piano che oggetti di sfondo che possono trovarsi a centinaia di metri di distanza.
Nella fotografia di paesaggio ci sono 3 elementi fondamentali:
- Piano di messa a fuoco
- Profondità di campo
- Distanza iperfocale
Il piano di messa a fuoco è un piano bidimensionale di fronte alla fotocamera, ed è sempre parallelo al sensore. Quando si mette a fuoco un determinato punto nella scena, gli oggetti davanti e dietro a tale punto sono fuori fuoco, e lo diventano sempre di più man mano ci si allontana dal piano di messa a fuoco. Quando si seleziona un diaframma più chiuso, si estende la profondità di campo, ovvero la zona di messa a fuoco nitida.
La terza variabile: la distanza iperfocale, ti dice dove impostare in modo ottimale il punto di messa a fuoco per poter estendere la profondità di campo su tutta la scena.
Ti faccio un esempio pratico.
Immagina di lanciare un sasso sul bordo lontano di uno stagno, le increspature generate finiranno molto prima di poter raggiungere il vostro lato della riva. Ugualmente se lanci il sasso vicino alla riva, le increspature non raggiungeranno mai il lato opposto dello stagno. Se vuoi raggiungere tutti i lati dello stagno, sarà necessario lanciare il sasso a metà. Per aggiungere un’altra variabile, se lo stagno è grande, allora un sasso piccola non sarà sufficiente per creare increspature abbastanza grandi per raggiungere tutti i lati della riva.
La giusta combinazione di posizionamento e dimensioni del sasso garantiranno che le increspature raggiungeranno tutte le parti della costa allo stesso modo.
Quindi la distanza iperfocale sarà dove si getta il sasso e la profondità di campo è la dimensione della pietra.
Allo stesso modo, se si sceglie correttamente il punto di messa a fuoco e diaframma, la profondità di campo coprirà l’intera scena, rendendo tutto a fuoco.
Come calcolare la distanza iperfocale
Per la maggior parte delle foto di paesaggio, per trovare la distanza iperfocale, tutto ciò che devi fare è trovare il punto che è due volte la distanza dell’oggetto più vicino nella composizione.
Per esempio se nella composizione includi dei fiori in primo piano che sono a 0.7m di distanza da te, il punto di messa a fuoco da impostare sarà a 1.4m di distanza (distanza iperfocale), così avrai tutto a fuoco, da metà di quella distanza fino all’infinito.
Il calcolo per determinare la distanza iperfocale non è banale, esiste una formula matematica per determinare tale distanza con esattezza (da wikipedia):
Dove:
- H è la distanza iperfocale espressa in millimetri (mm)
- f è la lunghezza focale espressa in millimetri (mm)
- N è l’apertura del diaframma espresso come rapporto di apertura
- C è il limite del circolo di confusione che è pari a 0.016mm per il formato APS-c e 0.026mm per il formato FF
Bene, ora la puoi anche dimenticare perché esistono numerose applicazioni che fanno il lavoro per te, trovi i link alla fine di questo articolo
E se non hai a portata di mano una calcolatrice o uno smartphone per poter calcolare la distanza iperfocale?
C’è un metodo empirico e un po’ approssimativo, ma che ti può salvare la fotografia. E funziona piuttosto bene con lunghezze focali corti (<24mm):
- Impostare una un’apertura compresa tra f/8 e f/16
- Mettere a fuoco un punto che si trova a circa 1/3 dell’inquadratura, partendo dal basso.
Come usare la distanza focale
Ci sono 3 fattori che influenzano la distanza iperfocale:
- Lunghezza focale: in genere, la lunghezza focale altera la profondità di campo. Cioè una lunghezza focale corta (es. 17mm) darà una maggiore profondità di campo di una lunghezza focale più lunga (es. 70mm).
- Apertura diaframma: il fattore che influenza di più la profondità di campo è l’apertura del diaframma. Un diaframma più chiuso (es. f/16) darà una maggiore profondità di campo di un diaframma più aperto (es. f/4). E’ importante chiudere sufficientemente il diaframma per ottenere la massima profondità di campo senza introdurre diffrazione nell’immagine (diaframma > f/16)
- Distanza dal punto focale: in combinazione con la lunghezza focale e l’apertura di diaframma, il punto di messa a fuoco inciderà con la profondità di campo risultante. La profondità di campo aumenta se la distanza del punto di messa a fuoco dalla fotocamera aumenta.
Quindi, una volta scelta la lunghezza focale, è la combinazione del diaframma e del punto di messa a fuoco che controlla la profondità di campo.
App per smartphone
Vi elenco di seguito qualche applicazione per smartphone, che calcola per te la distanza iperfocale:
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