Per ottenere il massimo della nitidezza dalle vostre foto di paesaggio, l’utilizzo del treppiedi, non è consigliato, è obbligatorio!
Da solo però non può garantire scatti privi di mosso: ci sono alcune tecniche che dobbiamo ricordare di applicare.
Perché acquistare un treppiede?
Le funzioni di stabilizzazione dell’immagine di molti obiettivi e le migliori prestazioni ad alti ISO delle nuove reflex hanno alzato le chance di scattare belle foto anche in condizioni di scarsa luce, ma la stabilità di un treppiede è sempre la scelta migliore.
Ci sono diversi motivi per cui vale la pena acquistare un treppiede:
- Evitare il mosso o il micro-mosso in condizioni di scarsa luce
- Ottenere foto nitide con qualsiasi tempo di scatto, abbassando la sensibilità ISO e chiudendo il diaframma.
- Aiuta a valutare con calma la composizione di una fotografia
- Scattare foto altrimenti impossibili, ad esempio con lunghi tempi di esposizione oppure notturni
Quale treppiede scegliere?
Non esiste una risposta assoluta. Bisogna scegliere il modello in base alle proprie esigenze e al proprio budget.
Ma sicuramente evita di comprare cavalletti di plastica a poche decine di euro: sono assolutamente instabili ed inutili. Il risultato sarebbero tutte foto mosse da buttare, con il rischio che una piccola folata di vento faccia cadere la tua preziosa macchina fotografica.
Ecco quali parametri valutare per la scelta del treppiede:
- Stabilità: è l’elemento fondamentale, se non è stabile è inutile oltre che pericoloso per la nostra attrezzatura. Per la scelta possiamo avvalerci dei dati tecnici riguardanti la capacità di carico, cioè il peso massimo (macchina più obiettivo) caricabile sul treppiede. Consiglio di scegliere un cavalletto con capacità di carico superiore di almeno 30-50% al peso di reflex e obiettivo che dovrà sostenere.
- Quindi più la portata è alta meglio è!
- Peso: dovrebbe essere un buon compromesso tra stabilità e trasportabilità. Un treppiede che pesa 6kg può essere solido ma inutile per la fotografia di paesaggio se è troppo pesante da portare in giro. In genere il peso ideale non deve superare i 3kg.
- Altezza massima e minima: l’altezza massima dovrebbe essere di 130-150cm senza estendere la colonna centrale. L’altezza minima è ancora più importante di quella massima per angolazioni particolari. Un’altezza di 15-20cm da terra è più che sufficiente.
- Sezioni: un maggior numero di sezioni aumenta l’instabilità. Consiglio di scegliere un treppiedi con 3-4 sezioni.
- Versatilità: verifichiamo che l’angolazione delle gambe consenta gli scatti dal basso e anche la possibilità di rimuovere la colonna centrale è molto comoda per la fotografia di paesaggio.
- Materiale: di solito, sono di alluminio o in fibra di carbonio. I modelli in carbonio sono più costosi, ma altrettanto robusti e circa il 30% più leggeri dell’equivalente in alluminio.
Quale testa scegliere?
Anche la scelta della testa da abbinare al treppiede ha la sua importanza. Ci sono varie tipologie di teste ma ci concentreremo solo su quelle adatte alla fotografia di paesaggio:
- Testa a tre vie: è la classica testa “paesaggistica”. La testa a tre vie è una testa che si muove su tre assi tramite manopole che ne permettono la regolazione.Contro: velocità d’uso, trasportabilità
- Pro: stabilità, precisione
- Joystick: molto simile alla testa a tre vie, si differenzia da questa perché viene controllata tramite un’impugnatura a forma di joystick. Per il resto ha le stesse caratteristiche di quella a tre vie.
- Testa a sfera: probabilmente è la più usata e la più diffusa perché la più versatile. Sono costituite da un cilindro di metallo in cui è innestata una sfera libera di ruotare che a sua volta termina con l’aggancio per la macchina fotografica.Contro: versatilità: adatta a tutto e non specifica per nulla.
- Pro: versatilità, comodità, trasportabilità
Come per il treppiede, ci sono alcuni elementi da considerare nell’acquisto di una testa, una volta scelta la tipologia:
- Capacità di carico: segue le stesse regole descritte per il treppiede. Anche in questo caso è prassi scegliere una testa che possa reggere circa il doppio del peso dell’attrezzatura che si utilizza.
- Sgancio rapido: nei modelli più economici la fotocamera può essere fissata alla testa attraverso una vite da 3/8 o ¼ di pollice. La soluzione più professionale e più comoda è lo sgancio rapido. È un supporto rettangolare che al suo interno ospita una piastra. Questa piastra ospita la vita di connessione con la fotocamera, che va avvitata sotto di essa. La piastra andrà poi infilata e agganciata nel suo alloggiamento
Come montare il treppiede?
Per evitare del tutto che in fase di scatto vengano riportare delle vibrazioni, anche minime, alla fotocamera, ci sono alcune accortezze da seguire:
- Usiamo le parti alte: Allunghiamo prima le sezioni più larghe delle gambe. Le sezioni più sottili, in basso, sono meno rigide di quelle più grandi e quindi più inclini a vibrazioni.
- Non alziamo la colonna centrale: cerchiamo di evitare di usarla: è la parte più instabile, quindi è consigliabile estenderla solo se strettamente necessario.
- Attenti all’appoggio: controlliamo che i piedi poggino su terreno stabile. Su superfici scivolose, come rocce umide o ghiaia, cerchiamo di fissarli in posizione, in modo più efficace possibile.
- Allestimento del treppiede: è probabile che il terreno sia disomogeneo, quindi devi abituarti a montare il treppiede su ogni tipo di superficie. La situazione più comune è che il terreno non sia piatto e che si debbano quindi regolare le gambe per compensare. Possiamo regolare l’altezza di ogni gamba per adattarla al punto su cui poggia o, in alternativa, cambiarne l’angolazione.
Usare il treppiede in fase di scatto
Una volta montata la fotocamera sul treppiede, siamo solo all’inizio. Per evitare del tutto che in fase di scatto ci siano vibrazioni, anche minime, consiglio:
- Di utilizzare un telecomando, per evitare che, con la pressione del pulsante di scatto, si possa involontariamente muovere la fotocamera. In alternativa, puoi usare la funzione di autoscatto.
- Attivare il blocco dello specchio: attivando questa funzione, lo scatto avviene in due tempi distinti. Alla prima pressione del pulsante di scatto, la fotocamera alzerà solo lo specchio, ma senza scattare; solo alla seconda pressione del pulsante avverrà effettivamente l’acquisizione dell’immagine. Tutto questo serve per impedire che il movimento dello specchio, implichi il verificarsi di vibrazioni che potrebbero andare ad influenzare la nostra foto.
- Disattivare lo stabilizzatore del obiettivo, se c’è. Lo stabilizzatore compensa solo il tremolio delle mani e quindi, naturalmente, non serve quando la fotocamera è montata su un treppiede. Ma c’è di più…il sistema di stabilizzazione infatti fa vibrare una lente “in opposizione” alla vibrazione umana del sistema stesso, così da neutralizzare la vibrazione. Ma se la macchina è ferma lo stabilizzatore acceso, oltre a consumare batteria per nulla, continuerà a vibrare, introducendo così sulla fotografia un lieve micromosso che causa una diminuzione della nitidezza dello scatto.
Il mio corredo personale:
Attualmente possiedo due cavalletti che utilizzo in base alle esigenze, un Manfrotto BeFree e un Manfrotto 190XPRO4 con testa a sfera 498RC2.
Manfrotto BeFree : altezza da chiuso: 32cm - altezza massima: 130cm - altezza minima: 49cm - portata massima: 2.5kg - peso 1.4kg
E' il treppiede che utilizzo per escursioni più impegnative. Grazie alla costruzione leggera e compatta lo rende comodo da portare ovunque senza rinunciare alla stabilità.
Manfrotto 190XPRO4+ 498RC2: altezza da chiuso: 49cm - altezza massima:160cm - altezza minima: 8cm - portata massima: 7kg - peso: 2,6kg (con testa)
E' il mio treppiede principale. E' relativamente pesante e abbastanza ingombrante, adatto per obiettivi pesanti e per riprese dal basso, in quanto la colonna centrale è completamente rimovibile.
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